Anche la gioielleria rivendica la sua stretta parentela con il design, e ovviamente pure con l’arte, e i risultati e i parti spesso sono davvero affascinanti e sbalorditivi, proprio come quelli concepiti da Arata Fuchi, con i suoi bracciali, anelli, collane. Niente fastidiose lucidità, nessuna brillantezza artefatta, ma superfici porose, intricate, frastagliate, opache, vive, proprio come la natura, di cui i suoi gioielli sono un’ode, un omaggio. È infatti la natura la sua primaria ispirazione, tanto da far venire il dubbio se le sue creazioni siano opera d’uomo, o del millenario impegno di sedimentazioni, crescite spontanee, logorio di materia su organismi. Giapponese di nascita, all’Università Tokyo Zokei studia disegno industriale, per quattro anni lavora in una ditta che produce orologi e gioielli, finché poi non giunge in Toscana, dove si qualifica come orafo. Dal 2006 in poi lavora tra Firenze e Tokyo.
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