lunedì 29 luglio 2013

Scatola di Architettura MC N.1 di Bruno Munari

Nel 1945 l’Italia era un paese da ricostruire…” ecco come nasce Scatola di Architettura MC N.1, il gioco in scatola con tanto di libretto di 32 pagine pensato da Bruno Munari nel 1945 appunto, per trasmettere in nuce i principi del costruire e gettare il seme dell’amore per questa affascinante materia; si tratta di un contenitore che ospita “mattoni” di diverse forme fatti di legno di pero e realizzati artigianalmente, con i quali ci si può sbizzarrire a comporre le forme di palazzi più diverse. Dai grattacieli alle casette appena abbozzate, dalle fabbriche ai templi e alle costruzioni sacre, non c’è idea di palazzo che non possa essere esaudita. Anche perchè i pezzi di legno hanno in alcuni casi inserti bicolore, scanalature e trafori, dettagli che aggiungono variazioni estetiche alle superfici; il tutto naturalmente è ancora più divertente se ci si lascia guidare dal caso, realizzando accostamenti non previsti. E’un regalo speciale per appassionati e professionisti (il costo non indifferente è di 290 euro), che trovate sul sito di Corraini Editore; dove potrete scovare altre succulente amenità per designer tipo il Poliscopio e vari titoli e giochi visivi della produzione munariana dedicati al genere design/architettura come: Ricerca della comodità in una poltrona scomoda, Le forchette di Munari, Good Design, Libro Illeggibile MN1, Il mare come artigiano e l’imprescindibile Pensare confonde le idee. In questo video potete gustarvi la sfogliata del libretto, con gli esempi delle combinazioni che si possono ottenere in partenza, perchè è chiaro che nell’intento dell’autore c’è sempre quel gusto di andare oltre gli schemi.
Scatola di Architettura MC N.1 di Bruno Munari

venerdì 26 luglio 2013

Le madie di Lema, sistemi modulari per un arredo creativo e originale

Nelle madie troviamo una serie di elementi e strutture lineari, che alternano materiali preziosi e giochi cromatici, oltre a un ritmo di alternanze geometriche dal sapore contemporaneo; ne è un chiaro esempio il mobile Long Island disegnato da Christophe Pillet, che ha una finitura in rovere termo trattato e si propone come indiscusso protagonista degli ambienti living. Un pezzo dal lusso discreto che si respira nell’utilizzo di esclusivi materiali come il marmo e il metallo trattato, un gioco di texture poetico e contemporaneo.

Le Madie Lema collezione 2013

Le Madie Lema collezione 2013

Gli estimatori delle evocazioni retrò apprezzeranno in particolare Rainbow di Roberto Lazzeroni, una madia di ispirazione vintage con finiture in due varianti cromatiche: Avio/Sabbia/Cacao/Caffè/Grafite la prima e Carta Fumo/Pomice la seconda; in alternativa sul monocromo si può scegliere tra i colori opachi Lemacolortrend. Conchiglia di Studiocharlie è un modulo con facciata quadrangolare dall’imprinting squisitamente grafico, che si adatta con facilità ai cromatismi dell’arredo circostante visto che i suoi vani a giorno sono personalizzabili nei colori arancione, blu e verde. Mart di Ludovica e Roberto Palomba, invece, è la soluzione elegante per risolvere i problemi di spazio: il suo design è minimale, composto da due ante complanari, dotato di ripiani in cristallo e disponibile in laccato lucido.

Le Madie Lema collezione 2013


Ortelia di Carlo Marelli e Massimo Molteni ha una facciata a formelle disponibile in due misure con l’interno laccato opaco; l’esterno può essere a piacere lucido o opaco a seconda dei contrasti di luce che si vogliono ricreare nell’ambiente. Nella versione in piccolo Ortelia ha la parte centrale con ante al posto dei cassetti. Totò di Studio Kairos è un elemento verticale funzionale, ideale punto di attenzione che ben si colloca in ogni ambiente; i suoi ripiani sono sostenuti da salvacaduta in metallo e il contenitore, adatto a ospitare libri cd et similia, è girevole e si appende alla parete. A riconferma del carattere innovativo di Lema, c’è poi Slim di Studio Kairos, il contenitore a parete che si monta in senso verticale o orizzontale, e che si può customizzare con anta scorrevole o a battente: è realizzato in Hi-Macs, il materiale di nuova generazione composto da idrossido di alluminio e resine acriliche. Chiudo con Marble Arch di Matteo Nunziati, elemento in rovere termo trattato dalla linea modulare suddivisa in tre porzioni con vani a giorno, che gli donano un aspetto essenziale e sintetico; la sua peculiarità è il raffinato top in marmo, in un gioco di contrasti con la texture calda del mobile in legno. Un must per conferire alla casa quel senso di eleganza understatement e su misura, il vero carattere dello stile.
Le Madie Lema collezione 2013

sabato 13 luglio 2013

3Doodler, la prima stampante 3D in formato penna

Tempo fa vi avevo parlato della misteriosa Color Picker Pen, un prototipo che, pare, ricrei fedelmente i colori della materia a cui viene accostata; ora c’è una nuova news riguardo alle “penne miracolose”. E’ in arrivo per febbraio 2014 e si chiama 3Doodler, ed è la prima stampante 3D in formato biro, che funziona con cartucce in plastica dalla solidificazione molto veloce e riproduce strutture stabili.In questo video potete vedere chiaramente come funziona, non servono software e computer, la semplicità -promettono- è uno dei suoi punti di forza. Esattamente come con una stampante 3D, la plastica che fuoriesce dalla sua punta si solidifica in fretta e si possono creare gli oggetti più disparati, dai giochi ai bijoux ai modelli architettonici. Che si ottengono “ripassando” i contorni delle strutture (come la Tour Eiffel nel video) e vengono poi saldati insieme per avere il pieno effetto tridimensionale. In un articolo su Wired.com però, dicono che la risoluzione di questo dispositivo è molto più bassa rispetto alle stampanti 3D normali e sarebbe più indicata per i lavoretti dei bambini; se non fosse che il surriscaldamento della plastica lo rende un oggetto adatto ai bambini dai 12 anni in su. Di sicuro è un accessorio per creativi che ha un costo contenuto (99 dollari, che variano a seconda del luogo di spedizione), infatti i produttori del 3Doodler pensano di assoldare degli specialisti di Etsy per promuoverne la circolazione. Se vi siete convinti e vi incuriosisce parecchio, potete preordinarlo in questa pagina.
3Doodler, la prima stampante 3D in formato penna

venerdì 12 luglio 2013

Zaha Hadid disegna un paio di scarpe unico in argento

L’architetto Zara Hadid ha disegnato questo paio di scarpe, rigorosamente in edizione limitata, realizzato con un tacco davvero vertiginoso, alto 16,5 centimetri. Nova Shoes, questo il nome che è stato dato alla scarpa, è stato prodotto per il marchio United Nude. Per la sua realizzazione è stata usata la rotazione di stampaggio, una fabbricazione davvero unica per una calzatura che è stata creata ricorrendo anche allo stampaggio ad iniezione e alla colata sottovuoto. La scarpa di Zaha Hadid propone una superficie striata che ricorda le formazioni geologiche, tanto care all’architetto che le ha proposte anche per il Galaxy Soho di Pechino. La scarpa è rivestita in pelle, che sovrasta il vinile metallico cromato che troviamo nella parte superiore, mentre il platform e il tacco sono proposti in fibra di vetro. La suola, infine, è in gomma. Le scarpe sono state presentate nel negozio L’Eclaireur di Parigi. Ovviamente sarà difficile utilizzare queste shoes luccicanti e scultoree per camminare: sono più una vera e propria opera d’arte create per il brand inglese fondato da Galahad Clark e Rem D Koolhaas. E veniamo alle dolenti note: queste zeppe scolpite sono in vendita in edizione limitata di 100 paia al costo di 1300 sterline e sono disponibili in nero, bronzo e oro rosa.
Scarpe di Zaha Hadid

Scarpe di Zaha Hadid uniche

martedì 9 luglio 2013

Renzo Piano disegna Diogene, una casa minimalista, autosufficiente ed ecologica

Renzo Piano ha progettato un modulo abitativo davvero piccolo, di appena 6 mq (che misura 2,5 metri per 3), che è anche totalmente ecosostenibile: la cabina, chiamata Diogene, in omaggio al grande filosofo greco che viveva in una botte per scappare dal lusso moderno, è stata realizzata per il Parco Architettonico del Campus Vitra (dove è visitabile previa prenotazione). La cabina è trasportabile, autosufficiente e scollegata dalle reti locali, potendo contare su un impianto fotovoltaico, su un impianto solare termico e su un serbatoio per raccogliere l’acqua piovana. La sua casa minimalista è ad impatto ambientale decisamente ridotto: l’architetto italiano Renzo Piano già in passato si era cimentato in soluzioni eco compatibili, ma Diogene rappresenta un ulteriore passo avanti in una strada che ormai molti designer e colleghi stanno battendo, per rendere le case sempre più autosufficienti. Il prototipo è davvero molto semplice nel design, ma complesso nella struttura: Diogene è realizzata in legno di cedro, che troviamo sia negli interni sia nella parte esterna, che è anche rivestita di alluminio. Renzo Piano, in collaborazione con Matthias Schuler, ha progettato celle e moduli fotovoltaici, un gabinetto biologico, una ventilazione naturale, un serbatoio di acqua piovana e ha anche installato i tripli vetri. All’interno la cabina offre tutti i comfort: un divano letto, una scrivania, un box cucina, una doccia e un wc e Renzo Piano ha già proposto diversi possibili utilizzi, come casa delle vacanze, ad esempio.
Diogene di Renzo Piano